Un’estate da dimenticare per lo sport dilettantistico italiano

L’ultima Legge di Bilancio dello Stato italiano ci aveva regalato alcune importanti novità riguardo alla normativa sullo sport dilettantistico. Mi riferisco, in particolare, alla società sportiva dilettantistica lucrativa e all’inquadramento giuridico delle cosiddette collaborazioni sportive.

Chi opera in prima linea aveva, tutto sommato, “digerito” con favore soprattutto quest’ultima novità. Essa avrebbe comportato nuovi e maggiori costi per le associazioni sportive a fronte, comunque, di una maggiore chiarezza nel modo di procedere, specialmente nei confronti degli organi di controllo.

La certezza riguardo alla corretta applicazione di una determinata tipologia contrattuale non è vantaggio da poco e consente agli amministratori di un’associazione sportiva dilettantistica (specialmente se priva di personalità giuridica) di operare con serenità e dormire sonni tranquilli, al riparo dal rischio della conversione in lavoro subordinato delle collaborazioni instaurate.

Al nuovo Governo non è proprio piaciuta questa chiarezza, da anni suggerita dall’esperienza e dai professionisti del settore. Il cosiddetto Decreto Legge “Dignità” (poi convertito in Legge in piena estate) l’ha cancellata in un attimo, insieme alla novità della società sportiva dilettantistica lucrativa. Qualcuno dovrebbe poi spiegarci cosa ci fa l’abrogazione di alcuni commi dell’ultima Legge di Bilancio, riguardanti i temi suddetti, addirittura in un decreto legge che, secondo la Costituzione, deve essere adottato soltanto “in casi straordinari di necessità e d’urgenza” (articolo 77).

Si tratta, a ben vedere, di uno dei soliti casi in cui l’edonismo della politica dei partiti e dei movimenti dimentica il bene comune, prevaricandolo senza “dignità”.

Se il Governo ha sprecato un’opportunità di chiarezza, non così l’Agenzia delle Entrate che, proprio il primo giorno di Agosto, ha fatto dono di un bel libro di 79 pagine per le vacanze, la Circolare 18/E. Essa si presenta davvero come un lavoro prezioso, atteso da qualche tempo al fine di gettare luce su alcuni temi controversi.

Ecco dunque la schizofrenia: da un lato un Governo che, dichiarando di non volere “appesantire” la gestione delle associazioni sportive dilettantistiche, abroga commi, ostacolando un percorso di chiarezza; dall’altro l’Agenzia delle Entrate con un provvedimento che appare “definitivo” su alcune questioni e che, tuttavia, impedirà alle associazioni di nascondersi dietro all’alibi dell’incertezza normativa, costringendole ad operare affrontando, in alcuni casi, nuovi e maggiori costi.

L’estate è quasi finita! Non ci rimane che dimenticare tutti gli studi compiuti per comprendere appieno le implicazioni dei commi poi abrogati e iniziare, invece, quelli per analizzare e applicare l’ultimo documento dell’Agenzia delle Entrate. Dal canto loro, le associazioni sportive continuano la loro attività, aspettando, senza troppa ansia, le ulteriori prese di posizione dell’Esecutivo, anche con riferimento alla generale riforma del Terzo Settore.

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Corrado Cometa

Mi piacciono le persone semplici e mi piace tornare a casa con l'autobus dopo una giornata di lavoro. Sono cresciuto in una famiglia dove ho imparato bellezza e sacrificio. La comunità mi ha educato a riconoscere il valore dell'altro. Da mia moglie imparo ogni giorno il sorriso. I miei figli sono il sole nei giorni di tempesta.

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